Eccezionale battesimo, ieri sera a Treviso (Fondazione Benetton, palazzo Bomben) per gli incontri del ciclo Il lusso di essere creativi, ovvero come architettare bene scienza e bellezza, a cura di Raimonda Riccini. Il primo appuntamento, sotto il titolo Conoscenza, ha infatti visto l’un vicino all’altro Edoardo Boncinelli e Giulio Giorello che, come ha detto la curatrice, non han bisogno di presentazioni.
Detto ciò, più che del lusso di essere creativi e della bellezza – versante quest’ultimo escluso presso che fin dall’inizio, dal felice scetticismo di Boncinelli, e non più recuperato, ma senza grave danno per la serata – si è parlato di intelligenza, creatività e genio, libertà. Niente meno. Con buona concordanza fra il filosofo e lo scienziato sul senso dei termini. E con molto divertimento per il pubblico. Ché se intelligenza è la capacità di vedere associazioni (Giorello ha anche usato il termine “analogia”) là dove non erano vedute, e creatività è l’associazione anomala, ebbene ieri sera Boncinelli e Giorello – pur avversi (e come dar loro torto) all’idea che si possa insegnare la creatività (figuriamoci l’intelligenza…) – hanno fatto ampio sfoggio – senza vanità, sia bene inteso – proprio di simili qualità, con le loro parole e le connessioni, da Paolo Uccello a Galileo, a Pippus Newton (Pippo alias Newton in una striscia Disney), passando per i laboratori degli scienziati e i team di progettazione, guidati in questo anche dalla moderatrice.
Quindi – per noi dottorandi alla ricerca di “lezioni” di metodo – una occasione preziosa di metodo applicato.
Senza voler qui ripercorrere nel dettaglio quanto detto, pare interessante riportare alcuni punti anche per quanti non hanno potuto essere presenti.
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